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Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore

Chiese 15 Gennaio 2025

La Chiesa di Santa Maria Maggiore ha origini antiche, anche se non è noto con precisione quando e come sia stata edificata la prima struttura. Una pergamena del 1199 ne attesta già l’esistenza, suggerendo la presenza di una piccola chiesa preromanica appartenente alla primitiva comunità cristiana di Bussolengo.

All’inizio del Cinquecento, la chiesa parrocchiale si presentava probabilmente come un edificio di dimensioni modeste, caratterizzato da una facciata a doppio spiovente: il primo determinato dalla copertura della navata centrale e i secondi dalle navate laterali. Nel 1717 furono realizzati importanti lavori di ristrutturazione: l’abside e la sacrestia vennero rifatti grazie al contributo delle Confraternite del Santissimo Sacramento, di Santa Maria Maggiore e del Santissimo Rosario, che finanziarono anche l’erezione dell’attuale loggia dei Quaranta, simmetrica rispetto alla sacrestia.

Nel XVIII secolo, a Bussolengo, si assistette a una significativa attività edilizia ecclesiastica. Nel 1731 fu ricostruita la chiesa dei Frati e, successivamente, la chiesa parrocchiale, consacrata il 29 settembre 1774 dal vescovo Giovanni Morosini. Il rifacimento, iniziato a metà secolo, comportò l’ampliamento dell’edificio, portandone le dimensioni a 30 x 13 metri. L’interno è a navata unica.

La facciata attuale risale al 1870, progettata da don Angelo Gottardi, che ne curò il design ispirandosi armoniosamente agli elementi architettonici interni. Il campanile originario, una torre modesta con copertura a cuspide arrotondata, fu trasformato dall’architetto Giuseppe Rossignati, che nel 1888 presentò un progetto di ristrutturazione. Rossignati mantenne il basamento e i primi due piani del campanile preesistente, aggiungendo altri due livelli e una nuova cella campanaria con cuspide, richiamando lo stile dei campanili romanici veneti del Duecento. L’attuale struttura, alta oltre 50 metri, si distingue per la pianta quadrata e l’eleganza delle sue forme.

Negli anni successivi al 1970, il parroco Guerrino Chiavelli avvertì l’esigenza di ulteriori interventi. Dopo varie proposte e progetti, si diede avvio ai lavori basati sul progetto dello studio Barbi, che prevedeva l’aggiunta di un corpo longitudinale ad aula, ortogonale rispetto alla chiesa esistente. Questa nuova struttura, realizzata in calcestruzzo a vista con copertura a due vele simmetriche degradanti verso la facciata, ha trasformato la pianta complessiva della chiesa in una croce latina, con la chiesa originaria a fungere da transetto.